Batteria Monte Castello (924 m)

E' tuttora visibile questa fortificazione arroccata su un'altura che domina il paese, possibile da raggiungere grazie alla strada asfaltata. Costruita negli anni 1897/98, era dotata di quattro cannoni in acciaio e bronzo della gittata di 6 Km e di due mortai.
La piazzaforte era formata dagli alloggiamenti delle truppe, costituiti da baraccamenti a due piani in muratura (ancora oggi in discreto stato di conservazione), dalle latrine a ridosso della linea dei pezzi e dalla polveriera interrata. Circa cento metri più a Sud si trova una terrazza con una sovrastante banchina per fucilieri. La Batteria Monte Castello, che era collegata alla più elevata Podurante con un telegrafo ottico, venne convertita a postazione d'artiglieria nel 1928 e infine terminò definitivamente la sua attività nel 1940.

Batteria Podurante (1146/1162 m)

Questa Batteria si trova circa un Km più a Nord rispetto a quella di Monte Castello, tra le borgate di Traverse e Chiabrano, con fronte a Nord-Ovest verso il Vallone di Massello. La dotazione d'artiglieria, composta di quattro cannoni e due mortai da nove, era disposta su piazzole con deposito. Le prime due postazioni digradavano fino ad un fosso che fungeva da trincea per i fucilieri. L'alloggio per le truppe era costituito da un solo baraccamento ad un piano. Nonostante il notevole degrado della struttura militare dismessa nel 1928, hanno ancora un certo interresse la trincea, le piazzole per i pezzi e una riservetta per le munizioni.

Torre delle Banchette (La Toùaro) (809 m)

E' situata all'imbocco della Val Germanasca, poco più a sud della Bâtio (Borgata Bastia), dunque in posizione strategica fondamentale in quanto costituiva lo sbarramento e l'ingresso della valle, a seconda delle necessità. 
E' probabile una sua fondazione nel XIV secolo, ma le prime notizie certe su di essa si hanno solo a partire dall'epoca delle guerre di religione (XVI sec.), durante le quali era occupata alternativamente dai Valdesi e dall'esercito Savoiardo. Era collegata al fondovalle mediante una mulattiera lastricata, ancora oggi esistente, che scendeva sino al ponte cosiddetto Batterello. Nel 1944, trovò la morte un partigiano nei suoi pressi, durante un episodio che portò anche all'incendio delle case della vicina borgata. 
I ruderi che si possono ancora osservare sono un muro ricoperto di vegetazione, e un pozzo recentemente riempito.

Fort Louis (841 m)

Anche questa è una fortificazione che si trova all'imbocco della valle, sulla destra orografica del Germanasca. Venne costruita presumibilmente nel 1300, per impedire la penetrazione dei Valdesi. Ha avuto una storia piuttosto movimentata: nel 1597 fu fatto ricostruire, su progetto del celebre architetto Vittozzi, ad opera del Duca Carlo Emanuele I. Nel 1706 ha visto il passaggio delle truppe di Catinat e nel 1708 di quelle piemontesi, con alla loro testa il marchese d'Andourn. 
Nel corso del XVIII secolo fu abbandonato e cadde gradatamente in rovina, sino al suo stato attuale, nel quale si possono ritrovare tracce del forte nella morfologia del terreno, in qualche pietraia e dei resti di mura interrate.

Ëntranchamënt (2044 m)

Vengono così comunemente designati i resti di alcune trincee, comprese in una zona tra il Col Clapier e il Col dei Plans, risalenti forse all'assedio della Balsiglia (1689-1690).

Conca Cialancia (2447 m)

In questa località, al termine della antica strada militare che sale dalla Provinciale sulla destra orografica della valle, tra Perrero e Trossieri, si ritrovano i ruderi di alcuni baraccamenti militari con muri in pietra a secco.

Castello

Durante il Medioevo esistevano a Perrero sicuramente due castelli, uno al Cassas e l'altro a monte del capoluogo.
Il primo, denominato Palaizass, cioè "palazzaccio", era una costruzione enorme, composta da più ali, con due accessi, e con mura laterali attorno al corpo principale. La facoltosa famiglia che ne era proprietaria arrivava dalla Savoia, trasferitasi in val San Martino (come si chiamava allora la Val Germanasca) per avere ottenuto in feudo il territorio omonimo. La famiglia si estinse nel XVIII secolo, dopo di che il castello, già più volte rimaneggiato, rimase in stato di abbandono.
Le rovine che si possono osservare oggi, poco sopra la Provinciale sulla destra orografica della valle, sono alcuni muri coperti dalla vegetazione spontanea, con tracce di aperture. 
Il secondo castello, di cui si accennava prima, apparteneva ai primi feudatari di San Martino, discendenti di Olderico Manfredi, padre della contessa Adelaide di Susa (autrice della famosa donazione di numerosi suoi possedimenti alla Chiesa). La sua ubicazione è materia controversa: secondo alcuni sarebbe da individuarsi in una zona poco sopra l'attuale chiesa cattolica; secondo altri nella borgata Eirassa, in posizione maggiormente sopraelevata.

Bunker Ponte Rabbioso

 

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